Visita pediatrica

La Pediatria è la branca della medicina dedicata al bambino, dai primi mesi di vita fino all’adolescenza. Si occupa non solo delle possibili malattie, che nel bambino possono esprimersi con particolari caratteristiche e gravità, ma si dedica anche al controllo del regolare sviluppo psico- fisico in un momento così importante della vita.

Visita allergologica

L’allergologia è una branca della medicina che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle allergie, patologie immunitarie caratterizzate da ipersensibilità verso particolari sostanze, e delle malattie ad esse correlate.

Prima visita

La visita pediatrica non è solo indicata in caso di malattia del bambino ma, soprattutto nei primi mesi e nella prima infanzia, è fondamentale al fine di accertare un normale accrescimento corporeo e un regolare sviluppo psico-fisico. La prima visita avviene in genere dopo due settimane dalla nascita, e comunque entro i primi 45 giorni. Si controllano: la crescita (peso, lunghezza, circonferenza cranica), la vista, l’udito, le abilità motorie, lo sviluppo neurologico, la presenza di eventuali malformazioni non visibili alla nascita.

Visita pediatrica di controllo

Visita di controllo

Alcuni incontri con il pediatra sono programmati: sono i cosiddetti bilanci di salute o visite filtro. È il momento ideale per effettuare una visita completa, valutare la crescita del bambino, lo sviluppo psicomotorio ed il raggiungimento delle tappe cognitive e sensoriali adeguate per ciascuna età. Importante, ad ogni controllo è poi la metodica registrazione, su libretto personale, di tutti i dati relativi a curva di crescita, malattie contratte, vaccinazioni effettuate, farmaci assunti, problematiche rilevate, ecc.

Visita a domicilio

La visita pediatrica domiciliare viene effettuata in caso di “non trasferibilità” dell’ammalato e solo qualora ritenuta necessaria secondo la valutazione del pediatra.

Vaccinazione

La vaccinazione consiste nella somministrazione di un vaccino sia a scopo profilattico (vaccinoprofilassi) che a scopo terapeutico (vaccinoterapia).

Visita allergologica

La visita allergologica è un passaggio fondamentale per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere allergologico. Inizia con la descrizione dei sintomi che possono essere respiratori (rinite, asma bronchiale), oculari, cutanei (orticaria, dermatite) o gastrointestinali e può proseguire con alcuni test diagnostici. L’obiettivo della visita allergologica è effettuare la diagnosi del tipo di allergia di cui si soffre e stabilire la relativa terapia. Questo tipo di visita può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.

Test diagnostici

Al fine di poter individuare gli allergeni e i rimedi per un soggetto che soffre di allergie vengono effettuati numerosi esami per una attenta valutazione delle migliori terapie da seguire:

  • Prick Test: è un test cutaneo per il controllo della reazione allergica a diversi tipi di sostanze. Al paziente vengono applicate modeste quantità dell’allergene della sostanza sospettata di provocare la reazione. La cute viene perforata da un ago per consentire la penetrazione dell’allergene, se dopo 20 minuti in corrispondenza dell’applicazione si verifica un’eruzione cutanea, sotto forma di rash, pomfi o chiazze rosse, il paziente è molto probabilmente positivo a quel tipo di allergene e può essere formulata una diagnosi.
  • Patch test: è un esame utilizzato per la diagnosi delle reazioni allergiche da contatto. Prevede l’applicazione sulla pelle del paziente di alcuni dischetti non assorbenti, contenenti ciascuno un allergene potenzialmente responsabile della dermatite (es. nichel, cromo conservanti, coloranti, profumi ecc.). L’allergene viene rilasciato lentamente per 48 ore e, se la persona è suscettibile ad una particolare sostanza, compare una reazione infiammatoria locale.
  • Rast test (RadioAllergoSorbent test): è un’indagine diagnostica allergologica di secondo livello. Si ricercano e si dosano le IgE specifiche nei confronti degli allergeni sospettati. In questo modo l’esame può confermare od escludere che il sistema immunitario dell’individuo abbia prodotto elevate quantità di immunoglobuline di classe E.
  • Test di provocazione: è un’indagine allergologica di terzo livello. Consiste nell’applicazione diretta dell’allergene a livello oculare, nasale e bronchiale e nella valutazione della risposta dell’organismo all’allergene stesso.
  • Spirometria: è un test della funzione respiratoria. L’esame dura pochi minuti, durante i quali verrà chiesto al paziente di effettuare una serie di manovre respiratorie attraverso un boccaglio. È utile per diagnosticare le patologie delle vie aeree e dei polmoni che in genere determinano problemi respiratori.
  • Test allergie alimentari: sono esami che consentono di verificare la presenza di un’allergia alimentare, che si verifica quando l’organismo reagisce a un alimento attivando il sistema immunitario. Si tratta di test di tipo cutaneo (prick test) e di esami di laboratorio (Rast Test, CAP-System).

Terapia desensibilizzante

L’immunizzazione per allergia, chiamata anche immunoterapia specifica o vaccino antiallergico, viene effettuata nei pazienti affetti da allergie respiratorie (pollini, acari, muffe) e allergia da imenotteri. La desensibilizzazione si basa sul principio di somministrare al paziente quantità piccole progressivamente crescenti degli allergeni che provocano la reazione allergica.