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Raffreddore o rinite nei bambini

Raffreddore o rinite? I test allergologici per scoprirlo

L’arrivo della primavera non coincide sempre con il miglioramento del clima. Spesso si verifica un continuo oscillare tra giornate soleggiate con temperature miti e giornate uggiose con repentine escursioni termiche. Questi continui sbalzi di temperatura possono favorire, soprattutto nei bambini, la diffusione del comune raffreddore. Ecco che quindi è facile che i sintomi dell’allergia stagionale e quelli del raffreddore virale si sovrappongano, generando confusione nei genitori dei piccoli pazienti. Per essere certi che si tratti di rinite allergica sono necessari anche alcuni test diagnostici.

Che cos’è la rinite?

La rinite allergica è un’infiammazione alle mucose nasali. A provocarla è il contatto con sostanze innocue, dette allergeni, che il sistema immunitario di chi è allergico riconosce come estranee. Alcuni sono presenti tutto l’anno, come gli acari della polvere, altri prevalentemente in alcuni periodi, come i pollini. In ogni caso, l’esposizione a queste sostanze può avere un impatto negativo sulla vita di chi soffre. Si manifesta con i sintomi “tipici” del raffreddore: starnuti, naso che cola, pizzicore, prurito intenso, naso chiuso, associati o meno a lacrimazione degli occhi.

Quali sono le differenze tra raffreddore virale e rinite allergica?

La prima differenza riguarda i tempi di manifestazione. Il raffreddore virale, che si manifesta soprattutto nella stagione invernale, dura in media 5-7 giorni, mentre quello da allergia è legato all’esposizione all’allergene. Se si è allergici ai pollini delle graminacee i sintomi dureranno uno, due o tre mesi, se invece l’allergia riguarda per esempio gli acari della polvere potranno essere presenti nel corso dell’intero anno. Se invece si è allergici al pelo di cani o gatti, ecco che i sintomi si presenteranno solo in presenza di questi animali. Questo significa che per identificare la natura della sintomatologia, oltre alla durata, dobbiamo prestare attenzione anche alle singole situazioni in cui il raffreddore si manifesta, in base o meno all’esposizione a particolari sostanze.

Come si fa a capire che si tratta di rinite allergica?

Per capire qual è l’allergene che scatena la rinite è necessario sottoporsi innanzitutto a una visita specialistica allergologica. Lo specialista si baserà principalmente sull’anamnesi della persona e, se necessario, indicherà quali accertamenti diagnostici eseguire. Durante il colloquio con il paziente cercherà di capire i sintomi della reazione allergica, la loro intensità, la loro frequenza, ma anche in quali occasioni essi si presentano, indagando la vita familiare, la presenza eventuale di animali domestici in casa, abitudini alimentari e stili di vita. Solo successivamente potrà richiedere la conferma della condizione allergica e la ricerca dell’allergene che scatena la crisi.

Quali sono i test per la diagnosi di allergia?

Se la diagnosi del raffreddore si basa sui sintomi, qualora si sospetti un’allergia è necessario eseguire alcuni test diagnostici:

  • esami del sangue: questa indagine serve per verificare la quantità di immunoglobuline E (IgE) presenti nel sangue;
  • test cutanei o allergometrici per il controllo della reazione allergica a diversi tipi di sostanze, tra cui il più comune è il prick test.

Test allergologici

Come si esegue il Prick test?

Il Prick test è un esame di facile esecuzione che consiste nell’applicare sulla superficie interna dell’avambraccio una goccia delle sostanze che si sospettano possa causare allergia (allergene). La si fa penetrare nel primo strato della cute tramite una lancetta monouso: dopo 15-20 minuti si monitora la presenza di eventuali manifestazioni cutanee che facciano sospettare l’allergia. Se il paziente risulta positivo a un allergene, in corrispondenza al punto di contatto con la cute si manifesterà un leggero rigonfiamento.

Da quale età i bambini possono fare i test allergologici?

Le prove allergiche possono essere effettuate su bambini di tutte le età. Tuttavia, l’età più comune per iniziare a testare le allergie nei bambini è intorno ai 3-5 anni, quando il sistema immunitario è maggiormente in grado di reagire in modo più chiaro agli allergeni.

Raffreddore o allergia

Raffreddore o allergia? Come distinguere i sintomi nei bambini

Sarà un semplice raffreddore o è allergia? È una domanda che con l’arrivo della bella stagione tormenta molti genitori. Starnuti, naso che cola, tosse, possono essere sintomi tipici di un raffreddore, ma anche di un’allergia stagionale. Ancora più complicato distinguerli in un bambino che non sa spiegare a parole cosa sente. Per questo motivo i genitori devono prestare attenzione ai dettagli minori, ai piccoli segnali che permettono di riconoscere le differenze.

Non è allergia l’ostruzione che si manifesta in una sola narice, oppure quella che produce un muco di colorito giallastro o verdastro (in quel caso spesso vi è una sovrainfezione batterica).

Nell’allergia le secrezioni sono chiare e di consistenza acquosa. Nei bambini che soffrono di allergie, inoltre, è molto probabile che il prurito al naso sia più marcato e avvertito come una sensazione di pizzicore E gli starnuti siano più frequenti e ripetuti. Anche la gola e la bocca sono interessate da prurito e formicolio, come pure gli occhi che in alcuni casi lacrimano e si arrossano.

La diagnosi è facilitata però dalla durata del disturbo: un raffreddore guarisce in genere in una settimana circa, mentre l’allergia si mantiene tale, con alti e bassi, per tutta la stagione.

La rinite allergica si protrae anche per più giorni senza febbre, mentre in caso di virus abbiamo un esordio acuto, una durata di circa una settimana ed eventualmente la presenza di febbre. La malattia può essere individuata in modo facile quando compare stagionalmente e in corrispondenza della presenza di pollini o, più in generale, se i sintomi iniziano in concomitanza con l’esposizione a uno stimolo specifico. È importante conoscere la storia familiare: la presenza di altri casi di allergie tra i membri della propria famiglia è un segnale fortemente indicativo.

I rimedi di base sono molto diversi tra loro: per il raffreddore comune bisogna attendere la guarigione spontanea alleviando i sintomi con l’aiuto di prodotti specifici. Per la rinite allergica, invece, è opportuno identificare l’allergene (cioè la pianta o sostanza alla quale il bambino è allergico) attraverso gli esami allergologici e curare l’eccessiva reattività del sistema immunitario con farmaci appropriati, che devono essere prescritti dal pediatra o dallo specialista allergologo. Se non è la prima volta che i sintomi compaiono nel corso dell’anno, i genitori fanno bene a chiedersi se gli episodi sono stagionali, se si presentano all’aperto o in condizioni particolari (ambienti polverosi, con animali, ecc).

Le prove allergiche sono strumento diagnostico indispensabile per confermare se il bambino è allergico e a che cosa.

Se il bambino manifesta sintomi di sospetta allergia, può essere sottoposto a prick test con l’allergene sospetto fin dalle prime settimane di vita. Il prick test consiste nell’applicazione sulla pelle del bambino di una goccia dell’allergene da testare, nel pungere la cute con una lancetta sottile e osservare la reazione dopo 15 minuti. Se vi è reazione, compare un pomfo di diametro superiore a 3 millimetri con o senza alone di arrossamento.